Riflessioni sui Bronzi di Riace


Il 16 maggio si è tenuta a Riace un'interessante giornata di studi dedicata ai Bronzi, che ha visto la partecipazione di importanti esperti come i proff. Torelli, Roma, Marino, Bartoli e Paoletti, e della Soprintendente archeologa della Calabria, dott.ssa Greco.
Di seguito, la notizia, riportata dal quotidiano online www.strill.it
Sabato 16 maggio ha avuto luogo a Riace una giornata di studi dedicata alle “Riflessioni sui Bronzi di Riace”. 
 Un’occasione importante e straordinaria per approfondire le conoscenze sul ritrovamento delle due Statue avvenuto nel 1972 sul fondale antistante le spiagge della località calabrese, ma anche un avvenimento unico nel suo genere per la presenza e il contributo di studiosi noti a livello internazionale per i loro studi nel campo dell’archeologia e della storia dell’arte. 
 La giornata è stata voluta e organizzata dall’Università della Calabria con il supporto della  Pro loco di Riace, che dalla sua nascita si occupa della valorizzazione del territorio attraverso lo studio e la conoscenza dei Bronzi e con il contributo dell’Associazione Liberamente, i cui esponenti sono intervenuti evidenziando come la straordinaria scoperta delle due Statue abbia portato lustro alla città calabrese e come tanto ancora ci sia da fare per lo sviluppo locale del territorio.
  I lavori, coordinati dalla D.ssa Greco, Soprintendente per i Beni archeologici della Calabria, sono stati aperti dal prof. Mario Torelli, professore ordinario di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso l’Università di Perugia, che ha ripercorso gli ultimi trent’anni di storia relativa ai Bronzi, dal loro ritrovamento, alle diverse ipotesi che sono state avanzate sulla loro origine e rappresentazione. 
 Lo studio è proseguito con l’intervento del prof. Roma, ordinario di Archeologia cristiana e medievale e Direttore del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti presso l’Università della Calabria, che ha basato il suo intervento sull’importanza che ricopre lo spostamento che la costa ionica interessata ha avuto nella formulazione delle ipotesi sulle origine delle due Statue e sulla probabile linea di continuità che unisce le due Statue e la venerazione, sul territorio, dei Santi Medici Cosma e Damiano. 
 Interessante è stata anche la relazione della prof.ssa Caltabiano, ordinario di numismatica presso l’Università di Messina, che ha trattato la storia e messo in risalto le diversità tra i Dioscuri e i guerrieri con e senza elmo attraverso le raffigurazioni iconografiche e numismatiche pervenuteci grazie ai ritrovamenti archeologici, ricollegandosi alle ipotesi sulle rappresentazioni delle Statue che evidentemente indossavano un elmo o adornavano comunque il capo. 
 I diversi contributi allo studio sui Bronzi e alle nuove ipotesi circa la loro origine e provenienza, sono stati intervallati dai saluti dell’ Ass. regionale al Bilancio Demetrio Naccari Carlizzi, che ha sottolineato la necessità di ulteriori finanziamenti alla ricerca e agli studi archeologici in Calabria, per lo sviluppo della regione e, in questo caso particolare, soprattutto per la città di Riace che ha avuto davvero poco o niente da queste due statue patrimonio dell’umanità . 
 Dopo la pausa pranzo i relatori hanno proseguito nei loro interventi grazie al contributo del prof. Marino, Direttore del museo Archeologico di Crotone, che ha trattato il tema delle cave greche, delle isole scomparse e dell’antica linea di costa nel territorio di Crotone. 
 ll prof. Bartoli, Direttore per l’Italia delle attività di ricerca archeologica subacquea presso la Fondazione ProMare-USA, ha riportato le esperienze di quattro stagioni di ricerca Italo Americana in Calabria.
Ha concluso i lavori il prof. Paoletti, della facoltà di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e romana presso l’università della Calabria e di Pisa.
 La giornata studio di Riace ha  apportato un importante valore aggiunto alla storia del ritrovamento e dell’origine dei due Bronzi, auspicando che la ricerca non si fermi qui ma che continui a sollevare dubbi e a dare risposte certe su queste due opere di incredibile fascino e di superba bellezza che il destino ha voluto che fossero protagoniste dei nostri tempi.

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