Nuove scoperte nelle acque di Gela

Ancora una buona notizia da Gela: nelle acque antistanti l'antica città siciliana continuano le scoperte. Stavolta sono state recuperati 26 reperti, grazie al lavoro dei Carabinieri e alle continue segnalazioni da parte dei subacquei locali, sempre più sensibilizzati e pronti alla collaborazione. Notizie come questa lasciano davvero sperare che la vergognosa stagione in cui anfore e reperti venivano recuperati nottetempo e dirottati verso mercati clandestini sia ormai destinata a tramontare.

Di seguito, il testo della nota, comparsa sul sito www.tg10.it

Un sito archeologico subacqueo è stato individuato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Caltanissetta, nei fondali del tratto di mare antistante la costa di contrada Bulala, a pochi chilometri dal centro abitato di Gela. Sono stati i militari del Nucleo Subacquei di Messina, in collaborazione con alcuni sub locali, a scoprire l’importante tesoro storico, nell’ambito di una vasta operazione di monitoraggio. Sono stati recuperati numerosi reperti archeologici di epoca romana, bizantina e greco-ellenistica. Si tratta di 26 frammenti fittili; un elemento architettonico in marmo del XIII-XIX secolo ed un pezzo di assoluto valore: una patera sigillata con un simbolo cristiano impresso: una colomba. E’, secondo una prima sommaria ispezione del sito, soltanto una piccola parte di quelle trasportate dalla nave greca, romana o bizantina, che i Carabinieri stanno cercando di localizzare nelle acque gelesi ed in altri punti del Canale di Sicilia con l’ausilio di sofisticate attrezzature tecniche per lo scandaglio dei fondali marini. L’attività dei militari dell’Arma è stata impreziosita dalle numerose segnalazioni giunte in caserma da parte dei cittadini, soprattutto coloro i quali praticano l’attività di sub. Sono stati loro, infatti, a segnalare la presenza di reperti, segno evidente di una sempre più diffusa sensibilità collettiva nei confronti della tutela dei beni culturali. Così come accade il 3 giungo scorso. In quell’occasione, un operaio quarantenne di Gela, che si diletta allo sport subacqueo, rinvenne una trentina di reperti. Li portò a casa e dopo alcuni giorni li consegnò al sindaco, Rosario Crocetta, temendo di incorrere negli strali della legge. Il mini-museo, affidato successivamente nelle mani degli ufficiali della Guardia di Finanza, era composto da anfore, coppette, una pisside e altri oggetti del periodo ellenico, risalenti al IV-V secolo avanti Cristo. Il primo cittadino definì’ il gesto dell’operaio, “un ulteriore segno tangibile della Gela che cambia e che taglierà traguardi sempre più importanti”.

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