Accordo tra Armada e archeologi subacquei per la difesa del patrimonio in Andalusia

Il Ministero della Difesa spagnolo scende in campo attraverso la Marina (l'Armada) per fornire  appoggio logistico, navi, subacquei, materiali dei propri archivi e tutto quanto sarà necessario agli archeologi andalusi, allo scopo di tutelare il ricco patrimonio archeologico sottomarino della Spagna meridionale. E' la conseguenza di un accordo siglato a Cartagena (sede del Museo Nazionale di Archeologia Subacquea - ARQUA) il 9 luglio 2009 tra Ministero della Difesa, Ministero della Cultura e Centro di Archeologia Subacquea della Junta de Andalucia. Durante il prossimo mese, i dragamine militari di nuova concezione Turia (nella foto) e Sella, la lancia dell'Istituto Idrografico Escandallo e i sommozzatori dell'Armada saranno a disposizione degli archeologi andalusi per poter lavorare alla realizzazione di una Carta Archeologica del Patrimonio sommerso tra la foce del Guadalquivir e Tarifa. Si spera così di poter essere finalmente in grado di proteggere con maggior efficacia il ricco congiunto di relitti colati a picco nell'area dello Stretto di Gibilterra, e di potersi mettere al riparo da casi clamorosi di spoliazione analoghi a quello della Mercedes, per la quale è tuttora in corso un dibattimento di fronte al tribunale di Tampa Bay tra la Spagna e gli americani della compagnia Odyssey.

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