Localizzato il relitto del sottomarino HMS Olympus


Era stato individuato già più di un anno fa e filmato da qualche mese, ma solo martedì scorso le Autorità hanno concesso l'autorizzazione a divulgare la notizia: 7 miglia al largo delle coste orientali di Malta, sul fondo del mare giace il relitto dell'HMS Olympus (N35), sottomarino britannico classe Odin colato a picco alle prime luci dell'alba dell'8 maggio del 1942, dopo aver tentato inutilmente di forzare il blocco navale italo-tedesco del porto di La Valletta. 89 delle 98 persone dell'equipaggio persero la vita nel naufragio, che resta uno dei più gravi, in termini di perdite umane, fra quelli che hanno coinvolto unità sottomarine durante la Seconda Guerra Mondiale. 
Il sommergibile, lungo 287 piedi (86 metri), armato con 8 tubi lanciasiluri (6 in prua, 2 in poppa), un cannone da 4 pollici e due mitragliatrici leggere, era stato varato nel 1928 nei cantieri scozzesi William Beardmore and Company, e dopo una decina di anni di attività in Estremo Oriente, allo scoppio del secondo conflitto mondiale, era stato trasferito nella base strategica di Malta, dove già nel 1940 aveva subito notevoli danni in seguito ad un attacco aereo da parte dell'aviazione italiana. 
La fondazione Aurora Trust, protagonista di un notevole numero di importanti scoperte archeologiche sottomarine nel corso degli ultimi anni, avrebbe individuato il relitto già da diversi mesi, in seguito a una campagna di prospezioni con Side Scan Sonar, e avrebbe approfondito la ricerca successivamente inviando  sul sottomarino dei ROV in grado di filmare e documentare il sito.
A detta degli archeologi coinvolti nella missione, il sottomarino, che riposa sui fondali maltesi da 70 anni, al di là dei danni dovuti all'affondamento, è in uno stato di conservazione straordinario, con un livello minimo di colonizzazione biologica. Trattandosi, oltre che di un interessante pezzo di storia, anche di un vero e proprio cimitero marino, Timmy Gambin, direttore di Aurora Trust ha rassicurato i giornalisti sul fatto che il sito è stato trattato con il massimo rispetto possibile, e che il suo destino sarà ora affidato alla Commonwealth War Graves Commission.









Commenti

  1. Grande AURORA... è un onore lavorare con voi.
    Stefano Zangara

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