Lipari, le ultime novità dallo scavo del porto sommerso di Sottomonastero

Sei anni fa riportavamo su questo blog i primi comunicati relativi alla scoperta di strutture antiche sommerse nell'area del porto di Sottomonastero, a Lipari. 

Col tempo i lavori sono andati avanti, e la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana è passata dalla documentazione preliminare allo scavo vero e proprio.  

Da poco si sono concluse le indagini della campagna di ricerca Archeoeolie 2014, svolte in collaborazione con l’Università degli studi di Sassari, il Museo Archeologico Eoliano “Bernabò Brea” di Lipari, la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Messina, l'Ibam - CNR di Catania, il Nucleo Sommozzatori della Guardia Costiera di Messina e il Comune di Lipari, più una lunga lista di sponsor e partner piccoli e grandi.

I lavori archeologici di quest'anno hanno consentito di ampliare la conoscenza delle strutture portuali già a suo tempo individuate in prossimità del molo di attracco degli aliscafi a Lipari. La dinamica e la tempistica del posizionamento di alcune grandi basi di colonne (probabilmente recuperate da un edificio templare nelle vicinanze), presumibilmente per alzare il livello della banchina portuale ed evitare l’inesorabile avanzata del mare a seguito di un rapido e progressivo bradisismo negativo, erano state  ricostruite già nel corso delle scorse campagne. 

Con lo scavo 2014 è stato possibile ampliare la già vasta porzione di struttura in opera cementizia, di epoca romana, messa in luce in passato, e procedere alla realizzazione di una sezione stratigrafica dei detriti di copertura, per la maggior parte sedimenti alluvionali provenienti dal limitrofo torrente Santa Lucia. Lo studio puntuale della sezione consentirà di comprendere meglio le dinamiche evolutive del graduale inabissamento.


Il settore messo in luce è ancora una minima parte della ben più vasta area che verosimilmente è celata sotto il sedimento, come la recente campagna di ricerche strumentali con side scan sonar e sub-bottom profiler ha lasciato intravedere. Saranno le prossime campagne di scavo, già in corso di progettazione, ad ampliare l'area di scavo per definire meglio le caratteristiche puntuali della struttura portuale romana. 

A breve saranno condotti anche dei saggi di scavo mirati a verificare l'esistenza di eventuali strutture antiche lungo l’area del costruendo nuovo molo, progettato in prosecuzione di quello in ferro già esistente per l’attracco degli aliscafi, così da definire le emergenze archeologiche dell’area e rendere possibile la realizzazione del progetto. La Soprintendenza del Mare, consapevole della necessità di trovare una soluzione per conciliare le esigenze della comunità locale con la tutela e valorizzazione delle strutture portuali antiche, ha colto l’occasione offerta dalla progettazione europea POR 2014 -2020 per presentare uno studio di fattibilità per la realizzazione di uno scavo archeologico subacqueo estensivo, ma anche per la valorizzazione attraverso un innovativo sistema di visita museale in ambiente asciutto realizzato con tunnel trasparenti accessibili direttamente dalla superficie, in prossimità del molo. 





Si ringrazia la Soprintendenza del Mare per il materiale messo a disposizione

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